Regime forfettario 2019: come funziona

LA TASSAZIONE DELLE PARTITE IVA
In Italia la tassazione delle partite IVA (ditte individuali) avviene per scaglioni di reddito. Può, pertanto, diventare molto costoso in termini di tasse e contributi aprire una ditta individuale piuttosto che una srl unipersonale. L'aliquota marginale può, infatti, arrivare anche a superare il 40%.
La tassazione di una società a responsabilità limitata (srl), invece, è fissa: 24% di imposta IRES + 3,9% IRAP, per qualsiasi ammontare di reddito imponibile.
QUANTO MI COSTA UNA DITTA INDIVIDUALE?
Nonostante ciò la quantità di partite IVA attribuite a ditte individuali in Italia è altissima. E il regime forfettario 2019 si rivolge, infatti, solo alle partite IVA individuali: lavoro autonomo (artigiano o commerciante) o professionale. Questo perché, nonostante i vantaggi fiscali, aprire una società a responsabilità limitata può comportare costi amministrativi e di gestione ben più impegnativi di quelli relativi ad una ditta individuale. A partire dalla costituzione, che per una società, va fatta con l'intervento di un notaio.
Per questo normalmente si inizia l'attività con una ditta individuale. Accollandosi, però, consapevolmente o meno, tutti gli svantaggi del caso: tassazione più alta, contributi più alti, responsabilità patrimoniale illimitata.
Quindi, per rispondere alla domanda iniziale: in termini di gestione amministrativo-gestionale la ditta individuale costa veramente poco, può costare molto in termini fiscali, moltissimo in termini di tutela del patrimonio personale. Ma se avete fatto questa scelta il regime forfettario 2019 per voi potrebbe rappresentare la soluzione, almeno in parte, ai vostri mal di pancia quotidiani.
IL REGIME FORFETTARIO 2019: calcoliamo le tasse e i contributi

In questo contesto, troppo costoso per molte piccole realtà imprenditoriali, si sono inseriti negli anni i vari regimi di vantaggio fiscale: i cosiddetti 'minimi' e 'forfettari'.
Nel panorama fiscale delle persone fisiche che esercitano un'attività con partita iva, oggi si inserisce anche il nuovo regime forfettario, che entrerà in vigore a partire proprio da gennaio 2019.
Il nuovo regime forfettario prevede un'unica aliquota IRPEF applicabile ai ricavi conseguiti nell'anno: 5% per le start - up (fino al 5° anno di attività), 15% per tutti gli altri. Il calcolo è molto semplice:
Il reddito imponibile sarà determinato applicando ai ricavi e compensi percepiti nel periodo d’imposta un coefficiente di redditività prestabilito (attualmente dal 40% al 78%).
Sul reddito così determinato, al netto dei contributi previdenziali versati, andrà applicata un’imposta sostitutiva pari al 15% o al 5%.
I CONTRIBUTI --->> per artigiani e commercianti resta la possibilità di chiedere la riduzione del 35% dei contributi previdenziali Inps, che restano l’unico costo deducibile dai ricavi conseguiti nell'anno.
MA QUALI SONO I REQUISITI DI ACCESSO?

conseguire nell'anno ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a € 65.000;
non avvalersi di regimi speciali Iva o di altro tipo di determinazione forfettaria del reddito;
essere soggetti residenti in Italia;
non esercitare attività di cessione di fabbricati/terreni edificabili;
non avere partecipazioni in società di persone o associazioni o imprese familiari o SRL (tutti i tipi di SRL) al momento dell’accesso al regime;
non aver percepito redditi da lavoro dipendente/assimilati e non aver esercitato attività di impresa o professionale prevalentemente nei confronti anche di uno solo dei datori di lavoro (o di soggetti a loro direttamente o indirettamente collegati) dei 2 anni precedenti.
--->> Questo ultimo punto è una delle novità per il 2019 e ha lo scopo di evitare l’effetto elusivo del passaggio da dipendente a lavoratore autonomo/imprenditore verso lo stesso datore di lavoro/committente.
QUANDO CONVIENE ADERIRE AL REGIME FORFETTARIO 2019?
Ma è sempre conveniente aderire al nuovo regime forfettario 2019?
No, non sempre. Vediamo insieme il perché.
Quando non ci conviene:
il regime forfettario 2019 non permette di portarsi in detrazione nella dichiarazione dei redditi le spese che si indicano nel quadro RP, gli oneri detraibili diverrebbero inefficaci nel regime forfettario 2019: spese, mediche, ristrutturazioni edilizie, donazioni alle onlus, spese scolastiche, interessi passivi sui mutui prima casa, etc..verrebbero perse. Quindi se si ha un quadro RP con importi significativi è bene fare prima un conteggio di convenienza, la vostra aliquota marginale potrebbe già essere sotto il 15%;
Pur essendo l’aliquota dei forfettari molto bassa, pari al 15% (o 5% per le neo costituite), è in ogni caso più alta dell’imposta che versereste nel caso in cui la vostra attività d'impresa generi normalmente più costi rispetto alla percentuale forfettizzata. In questi casi, nel caso limite, potrebbe essere addirittura generata una perdita sulla quale, con il regime “ordinario”, non si verserebbe alcuna imposta.
Quando ci conviene:
se non si rientra nelle due casistiche precedenti;
con l'adesione al regime forfettario 2019 è possibile usufruire, dietro specifica richiesta, della riduzione del 35% dei contributi previdenziali INPS commerciante/artigiano. Nel caso in cui il soggetto sia già in regola, ai fini pensionistici, con i versamenti effettuati in passato, oppure sia un soggetto che dovrebbe pagare l'aliquota piena INPS, a patto di non incorrere nelle casistiche precedenti, allora l'adesione è conveniente;
con l'adesione al regime forfettario 2019 si può beneficiare di semplificazioni contabili/amministrative. Ad esempio: l'adesione consente l'eliminazione della fatturazione elettronica. I minimi e i forfettari sono esonerati dall'obbligo di emettere fatture in formato elettronico. A parere di chi scrive, però, sono solo agevolazioni apparenti, che non aiuteranno i contribuenti coinvolti ad entrare nella digitalizzazione che coinvolgerà tutto il tessuto imprenditoriale italiano. I forfettari, non dotandosi di un sistema di gestione, seppur semplice, ma efficace in termini di risparmio di tempo e soldi nel medio-lungo termine, resteranno tagliati fuori dal sistema, trovandosi in difficoltà poi, in caso di uscita per superamento dei parametri di reddito;
con l'adesione al regime forfettario 2019 le fatture non saranno più soggette ad Iva né a eventuali ritenute. Il regime forfettario non prevede né di subire né di versare ritenute. Ma, anche qui, a parere di chi scrive è più una convenienza apparente, poco pratica. Le ritenute rappresentano l'anticipazione delle tasse dovute a fine anno, svolgono quindi anche la funzione di distribuire nel tempo il carico fiscale annuale. L'IVA è invece una partita di giro, che a volte può consentire di avere un po' più di liquidità per far fronte agli impegni mensili.
Come abbiamo visto, quindi, la scelta del regime forfettario 2019 va ponderata attentamente, possibilmente con l'ausilio di un professionista, perché non sempre conviene ed, inoltre, è necessario verificare di non incappare in una delle cause di esclusione.
Per oggi è tutto, stay tuned!
Laura Diana